The Confession Tapes: la seconda stagione è disponibile su Netflix. Quattro nuovi episodi si aggiungono ai precedenti sette della prima stagione.
La docu serie esamina dei veri casi di reato in cui durante delle confessioni sono state fornite informazioni false. A volte involontarie o forzate.
Nel documentario accanto ai casi reali ci sono numerose interviste ad esperti su false confessioni. E oltre a questo sono affrontate le complicazioni legate alle false confessioni.
La prima stagione ha visto in ogni episodio affrontare un nuovo caso, intervistando esperti di diritto penale e psicologia per disfare le conclusioni tratte da queste confessioni.
Il documentario creato da Kelly Loudenberg, The Confession Tapes è uno sguardo scioccante e a tratti frustrante per i casi in cui le persone sono condannate per omicidio e sostengono che le loro confessioni sono state forzate, involontarie o false.
La seconda stagione è disponibile da venerdì 21 giugno. Questa seconda stagione si affianca alla serie gemella che si chiama Reperto A (Exhibit A) che invece analizza casi di condannati per reati ingiustamente.
Nella breve clip del trailer, uno degli esperti dice: “Lo vedo tutti i giorni, non ti saresti dichiarato colpevole a meno che non fossi colpevole. Lascia che ti dica che non è così che funziona.”
In effetti, le false confessioni non sono così rare come si potrebbe pensare. Il Progetto Innocence ha fatto una ricerca sul fenomeno e ha visto che è frequente fare confessioni false.
Questo succede soprattutto quando vi è un’intimidazione reale o percepita da parte delle forze dell’ordine, o quando c’è l’uso o la minaccia di utilizzare la forza.
E le persone innocenti percepiscono che se non confessano riceveranno una punizione ancora più dura. Accanto a questi motivi, a volte si aggiunge anche la stanchezza, la fame, e subdole tecniche di interrogatorio.
In questa nuova stagione di The Confession Tapes ci sono quattro nuovi casi:
- Nel primo episodio “Gaslight“, un camionista senza un avvocato confessa di aver ucciso una ragazza di 17 anni dopo un lungo e estenuante interrogatorio.
- In “Joyride“, si esamina il caso di un doppio omicidio del Nebraska, che si traduce nell’arresto e nell’ingiusta condanna di Nick Sampson e Matthew Livers.
- Il terzo episodio “Deep Down” è centrato su Angelika Graswald, che ha detto di essere “ok” con la morte del suo fidanzato, annegato in un incidente in kayak spingendo la polizia a balzare a frettolose conclusioni.
- Infine l’ultimo episodio è “Marching Orders“. L’episodio esamina i nastri confessionali di Hami Hayat, che ha ammesso di frequentare un campo terroristico. Ora però gli avvocati e la famiglia di Hayat si chiedono se i nastri non rivelino effettivamente una storia molto diversa.
Guarda ora su Netflix la seconda stagione di The Confession Tapes
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