Il Trono di Spade con 59 Emmy Awards su ben 160 nomination: sul piano dei riconoscimenti ufficiali, il primato della serie ideata da David Benioff e D.B. Weiss è assoluto e senza precedenti.
La qualità della scrittura, il massiccio investimento produttivo
e l’impeccabile casting hanno saputo garantire,
a un prodotto concepito per il pubblico ristretto della televisione pay,
un seguito mondiale da grande evento generalista.
Dal 2 novembre su Rai4 (canale 21 del digitale terrestre), ogni lunedì in prima serata, appuntamento in prima visione con l’ottava e ultima stagione de “Il Trono di Spade”, serie televisiva regina dell’ultimo decennio, tratta dalla saga letteraria di George R.R. Martin“Cronache del ghiaccio e del fuoco”.
L’ultima Stagione della serie Il Trono di Spade 8 – Trailer ufficiale in italiano
Ma la forza de “Il Trono di Spade” sta, soprattutto, nell’intuizione di George R.R. Martin, romanziere del New Jersey che ha mescolato con gusto e talento diversi grandi archetipi letterari, d’importazione britannica:
le geografie immaginarie e la mitologia magica di J.R.R. Tolkien; la passione per la cavalleria e l’araldica di Sir Walter Scott; e soprattutto gli intrighi dinastici e di potere delle tragedie e dei drammi storici di William Shakespeare, in particolare del ciclo della guerra delle Due Rose.
La stagione finale chiude dunque, con pathos e spettacolo, il cerchio su due fronti: quello dello scontro soprannaturale con il Re della Notte e l’esercito dei non-morti e quello della guerra dinastica tra le regine Cersei Lannister (Lena Headey) e Daenerys Targaryen (Emilia Clarke).
La prima perfida come Lady Macbeth, la seconda affiancata dall’impavido Jon Snow (Kit Harington), in una coppia eroica, inevitabile e impossibile, nel solco di Antonio e Cleopatra o di Romeo e Giulietta.
Tanta Inghilterra dunque, ma anche tanta America, incarnata dalla casata Stark, austeri pionieri del nord, chiamati a mediare tra gli intrighi cortigiani di Approdo del Re e le ambizioni imperiali di Daenerys, leader carismatica di una rivoluzione proletaria. Chi vincerà il gioco dei Troni?
Più del finale, è la morale della favola, affidata al mattatore Tyrion Lannister (Peter Dinklage), a darci il senso dell’intera saga: vince chi conosce e chi sa raccontare. Come Martin, Benioff, Weiss e, naturalmente, Hollywood!
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