Nel film La vita davanti a sé troviamo Madame Rosa (Loren), una superstite dell’Olocausto che si prende cura di bambini in difficoltà, accoglie in casa sua a Bari il dodicenne Momo, un ragazzino di strada che l’ha derubata. Questi due spiriti solitari impareranno a proteggersi l’un l’altro, diventando un’insolita famiglia.
La vita davanti a sé | Trailer ufficiale | Netflix
Affamato di sentimenti, Momò si affeziona a un cagnolino trovatello che chiama Super, e che poi cede a una facoltosa signora per evitare che anche lui viva nella precarietà della casa.
Tra i frequentatori abituali di Madame Rosa c’è il nigeriano Monsieur N’Da Amédée, protettore di prostitute, analfabeta, che viene a farsi scrivere lettere da inviare ai genitori in Africa, nelle quali millanta imprese roboanti e ricchezze strabilianti.
A mano a mano che cresce, verso i dieci anni Momo si rende conto che Madame Rosa sta invecchiando e che i sei piani da salire ogni giorno potrebbero risultarle fatali con i suoi 95 chili di peso.
L’attrice premio Oscar Sophia Loren è la star di questo film diretto da Edoardo Ponti. Da un romanzo di Romain Gary.
Gli altri bambini da lungo tempo in casa, il nero Banania e il piccolo Moïse, vengono adottati da nuovi genitori.
Un giorno Momo viene notato davanti a un grande magazzino da una bella ragazza, che dopo avergli fatto dei complimenti per i suoi occhi si allontana. Momò la segue fino a casa.
Qualche tempo dopo la incontra per caso e la segue di nuovo in un edificio dove la giovane, Nadine, lavora come doppiatrice di film.
Momò ha già visto che la donna ha due figli, e questo limita la sua speranza di essere adottato da lei.
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