BlueMail torna su Mac App Store di Apple dopo otto mesi. Se ricordi, i creatori dell’app di posta elettronica hanno fatto causa al colosso della tecnologia l’anno scorso dopo aver lanciato la funzione “Accedi con Apple”, che ti consente di accedere ad app e siti Web con il tuo ID Apple per proteggere le tue informazioni.
Lo sviluppatore di BlueMail ha affermato che la funzionalità viola il brevetto “Condividi e-mail” del 2017 che la sua app utilizza. Inoltre, BlueMail è scomparso dall’App Store poco dopo l’annuncio della funzione “Accedi con Apple”. Ora, l’app è nuovamente disponibile per il download e Blix ritiene che lo sviluppo dimostri “l’efficacia della pressione pubblica”.
L’anno scorso, lo sviluppatore ha scritto una lettera aperta a Tim Cook, chiedendogli di “trattare i piccoli sviluppatori con correttezza ed empatia“.
E, il 4 febbraio, Blix si è rivolta alla comunità degli sviluppatori in “un appello all’unità”. Nella sua lettera più recente, la società ha illustrato in dettaglio le difficoltà che ha dovuto affrontare per far rientrare la sua app, incluso il fatto che BlueMail non poteva essere approvato perché non funzionava con macOS Catalina, oltre a ricevere una guida contraddittoria da diversi team Apple.
Il post su Twitter BlueMail torna su Mac App Store
Hurray!! After Eight Months, Apple Restores BlueMail to the Mac App Store 🕊
— BlueMail (@BlueMail) February 11, 2020
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Blix afferma che quando ha presentato una nuova versione dell’app il 6 febbraio, è stata rapidamente approvata. Anche così, non ha intenzione di abbandonare la causa contro Apple. Il co-fondatore di Blix Ben Volach ha dichiarato in una dichiarazione:
Siamo felici che gli utenti possano nuovamente ottenere BlueMail tramite il Mac App Store, ma sappiamo che non è la fine. La nostra esperienza ha dimostrato che fino a quando il processo di revisione delle app non include controlli e saldi effettivi, Apple detiene troppo potere piccoli sviluppatori.
Una soluzione potrebbe essere quella di includere membri e osservatori indipendenti esterni nel Consiglio di revisione delle app di Apple, proprio come il Consiglio di amministrazione di una società pubblica rappresenta i suoi azionisti.
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