L’ultima stagione della serie TV 3% di Netflix, si apre con le didascalie che annunciano quanto radicalmente la serie abbia reinventato la sua premessa. “Il mondo era diviso in due parti“, iniziano, ricordando agli spettatori il divario tra l’élite e le masse che hanno guidato le prime due stagioni. Ma poi appaiono altre cinque parole: “Fino a quando non ne è stato costruito un terzo“. È una dichiarazione di intenti, che promette uno stato di cose completamente nuovo con la possibilità di trasformare la struttura dell’intera serie.
La prima stagione del thriller brasiliano di fantascienza è arrivata al secondo posto nella lista di Netflix degli spettacoli più abbienti a livello mondiale nel 2017.
La serie è stata la prima lingua portoghese di Netflix e l’America di lingua inglese, nel complesso, rimane ostinatamente resistente ai sottotitoli. Ma questo pregiudizio sta diminuendo perchè l’accessibilità dei servizi in streaming ha contribuito a rendere la programmazione in lingua straniera una fetta sempre di più ampia visione. 3% ha contribuito a guidare l’addebito su Netflix e ora, nella sua terza stagione, è altrettanto ventilato e piacevole che mai.
La terza stagione riprende circa un anno dopo gli eventi della precedente, con Michele al lavoro per la sua nuova iniziativa, la Shell. Dopo aver rifiutato di avere qualcosa a che fare con essa, Joana vede i risultati della duplicità di Michele. Una comunità piena di lavoratori felici e quasi hippie, che coltivano cibo e che fanno una vita di gran lunga superiore al resto di l’entroterra. Quindi viene immediatamente spazzato via all’inferno. Rapidamente a corto di cibo sulla scia di una devastante tempesta di sabbia, il fondatore della Shell è costretto a immaginare un modo per ridurre il numero di residenti a dimensioni sostenibili fino a quando non potrà essere ricostruito . Tutti sono d’accordo con la sua proposta di una “Selezione” (molto diversa da un Processo!) Per mantenere solo il 10% degli abitanti di Shell.
Apple Android Tecnologia Game Netflix